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Novità in arrivo per i rogiti di compravendita immobiliare

Diritto immobiliare

Novità in arrivo per i rogiti di compravendita immobiliare

Il ddl Lavoro, in attesa del via libera del Senato, elimina l’obbligo per acquirenti e venditori di inserire le provvigioni versate agli agenti immobiliari all’interno dell’atto di cessione dell’abitazione. Non è più previsto l´obbligo di inserire gli importi delle provvigioni pagate agli agenti nelle trattative di compravendita immobiliare.

Viene così modificato il decreto legge n. 223 varato nel 2006 dall'allora ministro dello Sviluppo economico, Pierluigi Bersani. La norma, attualmente ancora in vigore, prevede che nell'atto di cessione di un immobile "ciascuna delle parti ha l'obbligo di dichiarare se si è avvalsa di un mediatore", cioè un agente, "di fornire i dati identificativi del titolare", tramite codice fiscale o partita iva, e "l'ammontare della spesa sostenuta per tale attività e le analitiche modalità di pagamento della stessa". Questo processo era stato concepito per garantire che ogni passaggio nella compravendita avvenisse in modo chiaro, trasparente e, soprattutto, senza omissioni. Inoltre tale indicazione era necessaria anche per consentire all’acquirente di usufruire di una detrazione fiscale del 19% sulla spesa fino a un massimo di 1.000 euro.

Dal momento che sugli importi di mediazione concordati dall´agente con parte venditrice e parte acquirente, spesso non univoci contrariamente a quanto avviene in Germania, c’è una trattativa totalmente libera, non ha senso far conoscere alla controparte quanto è stato pattuito, creando situazioni perlomeno sgradevoli.

Quindi l'abolizione dell'obbligo di indicare le provvigioni, che inizialmente era stato pensato per contrastare l'evasione fiscale, ha lo scopo di tutelare la privacy e la riservatezza riguardo gli aspetti economici della prestazione di mediazione, ma anche di salvaguardare la libera trattativa tra cittadino e professionista.